venerdì 20 aprile 2012

L'Hammerschmidt

Ecco finalmente la descrizione di questo "arnese" che tutti abbiamo notato sulla bici di Alessandro...
Di seguito l'esauriente spiegazione data da Claudio Angeli su questo "grillo dei pedali".

Senza ombra di dubbio è stato il prodotto più vociferato e discusso dall’estate 2008 ad oggi, merito anche di un’abile campagna marketing da parte di SRAM.
Il componente in questione è un ingranaggio planetario che permette, grazie ad una sola corona, lo stesso range di rapporti che si otterrebbe utilizzando due corone.
L’idea non è certo nuova dato che brevetti di cambi epicicloidali esistevano già alla fine dell’800; quella che si può definire novità è il proporre un tale sistema su scala industriale.
Il prodotto viene declinato in due versioni: All mountain (AM) e Freeride (FR).



L’intero sistema è rappresentato nell’immagine sottostante






Vantaggi

- Assenza del deragliatore
- Possibilità di cambiata oltre che in maniera tradizionale, anche da fermo, durante i salti o se si pedala all’indietro
- Guidacatena e tendicatena incorporati nel sistema. Il guidacatena può essere leggermente spostato per sopperire ad eventuali irregolarità dell’ attacco ISCG ed evitare così sfregamenti della catena, soprattutto su bici con elevata escursione
- Dimensioni ridotte, quindi maggiore spazio fra scatola movimento centrale e terreno, con conseguente riduzione della probabilità di impattare sugli ostacoli, se paragonato ad un sistema classico di doppia corona
- Tiro catena costante a tutto vantaggio della progettazione dei telai full suspended (FS)
- Manutenzione ridotta
Compatibilità e versioni
L’Hammerschmidt è compatbili con scatole movimento centrale da 68, 73 e 83mm.
Funziona solo se sul telaio sono presenti gli attacchi ISCG 03 o  ISCG 05, ma non può essere utilizzato sugli adattatori che simulano i due standard appena citati.
Per verificare l’idoneità degli attacchi, SRAM fornisce un attrezzo in plastica che presenta tre piolini su un lato, per lo standard ISCG 03, e tre piolini dall’altro lato per lo standard ISCG 05. Se gli sttacchi sono idonei allori i piolini si inseriranno nei rispettivi fori e la freccia presente sullo strumento punterà verso l’asse della ruota posteriore.





E’ altresì indispensabile che le facce del movimento centrale siano fresate e che giaciano su un piano parallelo a quello degli attacchi ISCG; anche per questo si devono fresare i supporti ISCG mediante un’opportuna fresa prodotta dalla stessa SRAM.





Dopo la fresatura i piani delle facce della scatola movimento centrale e degli attacchi ISCG devono essere perpendicolari all’asse del movimento centrale.
L’ Hammerschmidt per funzionare necessita di un suo movimento centrale che si avvita dal lato sinistro con una chiave a 16 tacche e da quello destro con una chiave 8 tacche per movimenti ISIS.
Il comando al manubrio è derivato da un classico manettino X0 o X9 con alcune parti riviste; è specifico per l’Hammerschmidt ed è riconoscibile per la presenza di un logo raffigurante un’ incudine.





La differenza rispetto ai manettini tradizionali è data dal fatto che il funzionamento è invertito, ossia, se volete utilizzare il rapporto più agile all’anteriore, dovete premere la leva più grossa.





Come funziona

Il sistema è un ingranaggio planetario quindi composto dall’ingranaggio centrale (il sole colore giallo) da quattro ingranaggi più piccoli (i pianeti colore verde) e da un anello esterno (colore rosso) che presenta al suo interno una dentatura di accoppiamento con i pianeti.
Nell’Hammerschmidt ci sono, inoltre, tre cricchetti (colore rosa).





Quando si preme il pulsante con l’incudine, sul comando al manubrio, il cavo entra in tensione e i tre cricchetti risultano  ritratti nel collare. In questo modo si ottiene la “modalità diretta”, ossia, ad ogni giro di pedivella corrisponde un giro della corona esterna da 22, con lo stesso risultato che si otterrebbe con un sistema tradizionale. Quando invece con il comando al manubrio si rilascia la tensione del cavo,  i cricchetti protrudono dal collare agganciandosi al sole e il moto è trasmesso alla corona da 22 per mezzo dei pianeti; questo fa si che per ogni giro di pedivella, la corona ruoti di 1,6 giri (quello che i tecnici Sram chiamano Overdrive) e il risultato che si ottiene è lo stesso di quello che si otterrebbe con una corona da 36. Ovviamente al posteriore potete usare qualunque dei 9 pignoni a vostra disposizione senza temere che la catena sfreghi contro il deragliatore.
Prezzi e Masse
La versione freeride, disponibile con pedivelle da 165, 170 e 175 mm di colore grigio, costa 611 euro ed ha una massa complessiva di 1785 grammi.
La versione all mountain, disponibile con pedivelle da 170 e 175 mm di colore nero, costa 571 euro ed ha una massa complessiva di 1623 grammi.
Il concorrente
La concorrenza non si è fatta trovare impreparata ed infatti ad Eurobike era ben visibile il progetto G-Boxx2 nato dalla joint venture fra Nicolai e Bionicon. Questo sistema è dichiarato essere più leggero dell’ Hammerschmidt e con un numero minore di componenti. 

Cosa ne penso:

Come ogni novità è molto attraente ed ha margini di miglioramento considerevoli; per il momento quello che non mi convince:
- Massa e prezzo troppo elevati
- Numero limitato di telai su cui poterlo montare; sperando poi che il telaio sia ben fresato, altrimenti la vedo dura trovare un negozio di bici dotato dell’apposita fresa
- Perplessità sulla durata dei componenti interni, non essendo questi in bagno d’olio.

Giudizio sintetico: 

aspetterei a rompere il porcellino o a chiedere alla nonna quando prende la pensione.


Grazie a Claudio per la gentile concessione, http://kingpapu.com