lunedì 16 aprile 2012

Anello delle Moggesse (“Il troi dai borgs”)

 
 
Prosegue con questo freschissimo post la perlustrazione della zona di Moggio, per l’occasione, un nuovo itinerario che il gruppo bikers di Moggio sta sapientemente creando, “ristrutturando” vecchissimi sentieri oramai dimenticati.
Andremo ad immergerci in luoghi incontaminati, potremo assaporare il clima di antiche borgate, profumati boschi di pino e corsi d’acqua cristallina difficilmente trovabili altrove.
Una gita davvero emozionante in puro stile allmountain, dove tratti a spinta e singletrack saranno numerosi, in fine non mancherà la stupenda e già menzionata salita a forca Monticello con i suoi appaganti panorami.
Un plauso alla squadra che sta lavorando incessantemente sulla traccia per renderla percorribile a tutti…



Genere: all mountain
Distanza: 20 km
Durata senza soste: 2,15h
Dislivello: +1142 mt
Pendenza media salita: +12,7%
Pendenza media discesa: -13,5%
Quota massima: 943 mt slm
Cartina Tabacco: n° 18
Impegno fisico: medio
Impegno tecnico: basso-a tratti medio


Si parte dal piazzale di fronte al campo sportivo di Moggio e su via Ermolli ci si dirige verso il centro del paese dove al primo bivio si svolta a sinistra su via della Fontana.
Dopo 300 mt ad un quadrivio proseguiremo sempre su via Fontana portandoci al centro del paese e qui a sinistra su via Abbazia con un bellissimo panorama su Moggio.
Al prossimo bivio (960mt dallo start) svolteremo a destra su via Cjavecis e la percorreremo fino al prossimo bivio dove gireremo a sinistra dirigendoci al Borgo Travasans.
Al km 1,54 presso l’incrocio con via Don Domenico Tessitori dovremo rilevare una traccia erbosa che si stacca in discesa portandoci a valle su via Augusto Biaggi (un pezzetto di singletrack ci voleva…)


Incrociata la strada asfaltata, riprendiamo a salire a destra e sempre sulla principale raggiungeremo l’incrocio di due strade (km 2), sarà necessario imboccare quella di sinistra e prepararci ad affrontare la salita a forca Monticello.


La traccia è ben marcata e non presenta dislivelli eccessivi, la consueta sosta al punto panoramico sito alle pendici del m.te Cesariis è d’obbligo.
Una panchina in legno (km 5,37) per una breve sosta ristoratrice, ci consente di spaziare sulla vallata sottostante e sulla borgata di Stavoli.


Si riprende puntando la forca del Monticello, che si raggiunge dopo qualche pianoro non impegnativo.
Giunti nella selletta (cappella votiva, km 6,44) prenderemo la traccia CAI 420 che si stacca sulla sinistra in basso (vista dal punto di arrivo alla sella.)


La traccia CAI 420 richiede un po’ di impegno e in qualche passaggio è necessario scendere dalla bici.


Al km 8 è presente un bivio, ci dirigeremo prendendo la traccia (sempre CAI 420) di destra a Borgo di Mezzo, attraverseremo i prati sottostanti l’abitato e ci infileremo in una stretta via fra le case fino a trovarci dopo pochi metri ad una fontana risalente al 1911, ad essa gireremo a sinistra imboccando una carrareccia ghiaiosa (CAI 418) che dopo una piccola salita porta ad una chiesetta.



Inizia da qui una veloce picchiata verso valle, lungo la discesa incontreremo una graziosa borgata, Morolz, che con i suoi 855 mt di quota sorveglia la valle sottostante, proseguendo sempre sulla stradina principale, giunti al km 11,40 troveremo la località Moggessa di là (530 mt slm).
Alla vista delle prime costruzione bisogna porre molta attenzione a scorgere sulla sinistra della strada cementata la prosecuzione del sentiero CAI 418, su di esso ci aspetta una bellissima discesa su un veloce singletrack non impegnativo ma molto esposto!!!
La traccia riprende a salire anche con qualche tratto impegnativo attraversando vecchi ciottolati che ci riportano indietro nel tempo.
Raggiungiamo dopo salite e discese continue al km 12,76 la località Moggessa di qua che superiamo, attenzione al km 13 (indicazione MTB) a lasciare la via CAI 418 a favore della traccia di destra (sentiero non CAI, tratteggio nero sulla Tabacco).


Con un piccolo tratto a piedi attraversiamo un affluente del rio Moggessa, poco sopra possiamo dare uno sguardo all’antico ponte che attraversa il rio sulla traccia CAI 418.


Da questo punto l’operato del gruppo bikers si fa veramente vedere! La traccia è tirata a lucido, ben marcata e con numerose passerelle in legno nei punti franati, è quindi impossibile perdersi.


Porre molta attenzione ai tratti franosi e instabili, sono superabili senza problemi con bici alla mano.



Dopo un ghiaione ci troviamo in un insenatura mozzafiato, il torrente Glagnò con le sue acque cristalline, la sabbia bianchissima e le rocce a picco…



Attraversiamo il torrente, l’acqua non è profonda, (fredda si!) e sulla sponda opposta proseguiamo il nostro cammino verso valle puntando il ponte metallico che scende dalla località Stavoli di Moggio.
Giunti al ponte lo oltrepasseremo in direzione Campiolo ora su traccia CAI 417, attenzione a non deviare a nessuna delle tracce presenti sulla via principale.


Lungo il 417 potremo ammirare l’ultima meraviglia dell’escursione, una fonte d’acqua che scende su un letto muschioso, attraverseremo il rio su un’ampia scala metallica, poco dopo scorgiamo il tunnel della ferrovia seguito da un sotto passaggio.


Un ultima salita fogliosa  e qualche falsopiano ci portano infine alle prime case di Campiolo, dove, attraverso una stretta via scalinata fra le case, ci troveremo su asfalto vicino ad una fontana, “non bevete l’acqua della fontana o non andrete in pensione” dice il nostro capoguida Bepi Gallina…buon intenditor poche parole…


Qualche metro dopo la fontana, sulla destra si stacca un sentierino che scende sulla strada comunale sottostante alla frazione Campiolo.
Giunti alla strada, svoltare a sinistra in salita e su asfalto raggiungere Moggio su Via Rute, alla fine di essa svoltare a sinistra su via Ermolli fino a raggiungere il punto di partenza.

Un ringraziamento a Tiziano Ermacora e Massimo Stirpe per il contributo fotografico.



Deotto Devis


Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Il creatore del blog non può infatti garantire la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.

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