Nella
bellissima Val Incarojo, una verdeggiante e fiorita vallata che culla il comune
di Paularo, in un magnifico scenario primaverile ci accingiamo a affrontare un’escursione
molto dura ed impegnativa, ma nello stesso tempo ricca di panorami mozzafiato e
introvabili singletracks.
Itinerario: Paularo-Chianeipade-Turriee-Forchiutta-Griffon-Dierico-Paularo
Distanza:
20 km
Quota
max: 1614 mt
Dislivello
totale: 1200mt
Pendenza
max salita: +39,1%
Pendenza
max discesa: -37,6%
Impegno
fisico: elevato
Tratti
a spinta: 1 ora
Tempo
di percorrenza 2,30h senza soste
Percorribile
da maggio a settembre
Si
parte dall’abitato di Paularo dal parcheggio posto sulla sinistra subito dopo
al distributore, si pedala in direzione Tolmezzo e al bivio prima del ponte si
svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Dierico, si costeggia in discesa
il parco giochi e al termine si affronta la prima delle dure rampe che portano
a Dierico.
Arrivati
al paese, si punta verso il centro su via Notaio Sartori e al km 1,68 si svolta
in salita a sinistra su via della scuola arrivando ad un trivio a cui si dovrà
proseguire dritti sulla “strada interpoderale Fau” che conduce al rifugio
Chianeipade.
Bisogna
porre molta attenzione che da questo punto fino al rifugio Chianeipade
incroceremo diverse laterali, consiglio quindi un attenta lettura facendo
attenzione ai numerosi rifermineti menzionati nella descrizione.
Al
km 2,69 proseguiremo a destra in discesa tralasciando la strada che sale a
sinistra verso “Cuesta libara”.
Il
secondo dei numerosi crocevia lo troveremo al km 3,44 dopo un fantastico
pianoro molto panoramico sulla vallata sottostante, bisogna proseguire a
sinistra anche se alla vista della pendenza ci verrebbe voglia di tornare
indietro.
Le
rampe da qui a Chianeipade non concedono tregua e a tratti bisogna scendere
dalla sella.
Al
km 4,72 (Cristo in legno sulla destra) cogliamo l’occasione del terzo bivio con
delle panchine e con la scusa di dare un occhio alla cartina ci riprendiamo un
po’ dall’affanno, poi proseguiamo dritti mantenendo la sinistra.
Alle
pendici del monte Chiastilirs, avvicinandoci sempre più a Chianeipade
attraversiamo il bosco Cullar e troviamo una biforcazione a cui bisogna
mantenere la sinistra in salita, km 5,37.
Manca
poco a Chianeipade, ci troviamo ad un grande trivio con panchina in legno (km
5,65 freccia rossa su albero a destra) prendere la traccia a destra seguendo la
freccia.
Si
riparte, la pendenza cala e la vegetazione si fa fitta, poco dopo passeremo a
fianco del cartello giallo “Foresta Forchiutta” e dopo qualche metro la pineta
si dirada lasciando spaziare sul rifugio Chianeipade in alto a sinistra, la
carrareccia aggira la costruzione fino a confluire ad un bivio che porta ad
essa, (svoltando al bivio a sinistra) una sosta ristoratrice è d’obbligo.
Ripresa
la via, al bivio precedentemente descritto svolteremo a sinistra in discesa
(traversine in ferro sulla carrareccia)
Solo
2 bivii ci separano dall’uscire da questo labirinto di stradine, al km 7,18
dovremo mantenere la destra evitando la diramazione che sale a sinistra e al
successivo che raggiungiamo poco dopo ancora a destra in discesa fino
all’attraversamento del rio Cullar.
Al
km 7,42 dovremo guadare il rio Cullar e con l’aiuto degli ometti (pile di
pietre che segnano la via) individuare il sentiero CAI 438 che sale sulla
destra (è molto visibile e protetto da staccionate per tutta la sua lunghezza).
Iniziamo
l’ascesa a spinta, la traccia è ben marcata e non impegnativa e in 30-35 minuti
si raggiunge un pianoro con un cippo degli alpini.
Si
spinge ancora una ventina di minuti, circondati da un magnifico panorama sui
rilievi e le vallate sottostanti, la casera Turriee è ormai prossima.
Riprendiamo
la memorabile “raidata” e su un traverso (nel nostro caso nevoso) pedalabile
CAI 435 ci dirigiamo alla volta di casera Forchiutta che raggiungiamo su un
emozionante e veloce discesa su single seguita da un rilassante pianoro fra
secolari faggi.
Durante
la discesa raccomando di rimanere costantemente sulla traccia principale
seguendo i segni azzurri su alberi e rocce.
Giunti
a Forchiutta si apre fra la pineta un fantastico sipario sull’alta Val
Incarojo, e prima di ripartire per la prossima entusiasmante e velocissima
discesa è di rito udire il “rumore del silenzio” e inebriarci di questi scorci
offerti dalla natura.
Giù
ancora, ora su letto d’aghi di pino… e facendo attenzione a non pinzare
eccessivamente il posteriore per non lasciare traccia del nostro passaggio si
scende a Forca Griffon (km 12,83 quota 1248mt).
Andremo
a confluire sulla forestale che proviene da Bevorchians e proprio alla destra
del nostro arrivo dovremo fare attenzione a rilevare la partenza del
sentiero-mulattira CAI 434.
La
discesa sul 434 non va assolutamente intrapresa in solitaria in quanto la
traccia è debole e con diversi passaggi tecnici fatti da guadi e arrampicate su
scarpata esposta, è necessario un GPS cartografico e molta attenzione nel
rilevare i segnavia CAI sulle piante.
Al
km 14,86 la traccia CAI 434 attraversa il “Plan di Muele” e si dirige verso gli
stavoli “Fau” con pianori e brevi risalite, in questo punto è ben marcata e
impossibile perderla.
Si
scende veloci su singletrack compatto fino a confluire su una carrabile, la
quale va attraversata proprio di fronte sempre sul CAI 434, un tratto esposto e
ghiaioso è consigliato con bici alla mano.
Il
rio “Mueia” va a chiudere questa fantastica escursione, lo attraversiamo su un
ponte e dopo ad esso prendiamo a sinistra in discesa (km 16,59)
Ora
su sterrata ci dirigiamo verso valle e alla vista della comunale asfaltata di
Dierico non ci rimane altro che seguire la segnaletica stradale per Paularo
svoltando a destra, c’è da dire che risalire a Dierico dopo un tour simile è la
ciliegina sulla torta… provare per credere!!!
Deotto Devis
Deotto Devis
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le
responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Il
creatore del blog non può infatti garantire la piena percorribilità
degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o
penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.
1 commento:
Salita decisamente ardua, ma le fatiche patite sono ripagate da una discesa veramente bella stile all mountain.
Lucianomtb
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