Distanza 16 km
Dislivello 1064 mt
Cartina Tabacco nr 018
Impegno tecnico: Medio
Impegno fisico: Elevato
Hanno intitolato proprio così questa traccia i bikers di Moggio, quando arriverete alla cima del Monticello capirete il perché di questo titolo così importante.
Questa che andrò a descrivere è il proseguo di una escursione fatta tempo fa da Gianni e visibile direttamente al link sottostante sempre su Calcarea per facilitarvi nella ricerca
Letto il post di Gianni vi troverete nei pressi della forca del Monticello (km 5,94 quota 929 mt) con alla vostra sinistra, sotto, Moggessa, sopra, “Cuel di Zovet” mentre a destra, oltre alla chiesetta votiva potrete ammirare la vallata di Moggio.
A questo punto iniziamo a studiare le materie di questa università, andiamo dal ripido per passare al tecnico, con un assaggio di esposto e una puntina di podismo… insomma qui bisogna essere proprio bravi in tutto!!!!
La nostra ascesa prende inizio svoltando leggermente a sinistra su una debole ma segnalata traccia CAI 421, solamente l’inizio del sentiero è un po’ nascosto, volendo in alternativa portare la bici, la traccia parte di fronte al punto di arrivo alla forca del Monticello dove su un faggio è presente un segno bianco-rosso
La traccia parte subito decisa e con una costante pendenza ci fa prendere quota velocemente, man mano che si sale inizia ad aprirsi un meraviglioso scenario sulla vallata sottostante.
Giunti al km 7,30 quota 1066 il sentiero si inerpica con degli stretti tornantini che non ci consentono di stare in sella, sarà inoltre molto impegnativo pedalare fra un tornante e l’altro a causa delle numerose pietre e dalla pendenza notevole.
Dopo una intensa e stremante pedalata, ci troveremo dinanzi ad un bivio, a cui proseguiremo sulla traccia principale solamente per la salita, da qui in poi infatti, la traccia fino alla vetta sarà percorsa anche per il ritorno.
Ci troviamo a 20 minuti dalla cima, la traccia ci concede qualche respiro pur proseguendo molto impegnativa, ma siamo quasi arrivati e io e Giuliano che siamo dotati di mezzi corazzati ci diamo coraggio l’un l’altro.
Saliamo ancora, il bosco diradandosi sempre più ci concede di ammirare di fronte a noi l’imponente Grauzaria.
E’ d’obbligo una sosta, i deboli raggi di un sole invernale ci riscaldano, il cinguettio dei pochi uccellini rimasti a sfidare il freddo ci fanno da “contorno” (non con la polenta!!! Anche se la fame è tanta!!!)
Uno sguardo là sotto… c’è la borgata che qualche settimana fa ci ha reso partecipi di una gita indimenticabile, Stavoli…
Ripartiamo, dove all’ultimo secco tornante è presente una galleria credo opera militare, facciamo attenzione a mantenere la destra per non perdere la traccia e poco dopo vediamo là in alto la croce della desiderata vetta dove sentiamo i nostri compagni a gran voce “Il diploma è quassùùùùùù”.
Uno spettacolo 3D a 360° ci aspetta, fantastico, bieliscim… sono le uniche parole che riesco a pronunciare dinanzi a questo quadro offertoci dalla natura.
Casco e via… si parte per la discesa, non ve la descrivo… suderei solo nel doverla rispiegare al contrario!
Fate molta attenzione in discesa, il sentiero è molto sassoso ed esposto, inoltre sono presenti in alcuni tratti gli spuntoni di una recente manutenzione forestale.
Scendiamo fino al bivio descritto in precedenza, dove giunti al km 10,35 quota 1222 mt svolteremo a sinistra sempre sulla traccia CAI 421 ben segnalata.
Porre molta attenzione a questo traverso dove è facilissimo scivolare causa la traccia strettissima e sconnessa, attenzione che il tratto è molto esposto.
Ci troveremo a dover affrontare degli strettissimi ed insidiosi tornantini molto stretti che vi consiglio fare a piedi, ma in seguito la traccia si lancia in uno spettacolare e velocissimo singletrack foglioso.
Giunti quasi alla fine del single incroceremo delle stradine dove proseguiremo dritti in discesa fino ad arrivare ad una mulattiera sassosa.
Proseguiremo sulla mulattiera fino a giungere ad un tratto cementato in curva con una costruzione sulla sinistra, continueremo in discesa e dopo qualche tornante ci troveremo di fronte ad una discesa velocissima dove la nostra velocità è arrivata a 60km/h.
Giunti ai prati di Moggio Alto scenderemo alla volta dell’abitato su asfalto, al bivio proseguire a sinistra in discesa, e al km 15,15 dovremo fare attenzione ad un’apertura sul guard rail da qui parte una traccia sterrata seguita poco dopo da un bivio a cui bisogna svoltare a sinistra in discesa su una vecchia rotabile a tratti scalinata in pietra denominata appunto “strada di sore clap”
Giunti a valle sbucheremo in via della fontana dove svoltando a sinistra in leggera salita si raggiungerà in breve la piazza di Moggio Alto, luogo da cui siamo partiti.
Deotto Devis
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Il creatore del blog non può infatti garantire la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.