genere: Allmountain
difficoltà salita: media
difficoltà discesa: a
tratti molto impegnativo
distanza: 28 km
dislivello salita: +800
mt
durata senza soste: 3h
Descrizione:
La prima parte della traccia è la stessa di quella proposta mesi
fa (Peonis-Planecis) quindi ricopio l’ascesa al m.te Cuar fino al bivio per Val
Tochel.
Questa escursione si svolge su un versante del monte Cuar in
frazione Avasinis (cartina Tabacco n° 20 Prealpi Carniche Giulie del Gemonese).
Nei pressi del cimitero di Avasinis è possibile lasciare
l’auto e attraverso una comoda stradina asfaltata che parte a destra proprio
dietro ad esso raggiungere la località Chiarpena dove ad un bivio ( 2,79 km quota 272 mt)
svolteremo a destra in salita alla volta di località Cjanet.
La strada è poco trafficata e non dalle pendenze
impossibili, attraverso una prima parte costituita da tornanti si giunge ad un
punto molto panoramico sulla sottostante pedemontana Gemonese.
Dopo 7,15
km di strada asfaltata, arrivati a quota 555 mt
finalmente poggeremo le nostre “ruote grasse” sullo sterrato svoltando a destra
e lasciando la strada principale.
Man mano che ci si alza di quota il panorama si fa
decisamente più interessante sulla valle sottostante, il fondo è a tratti
ghiaioso e poco scorrevole.
Si pedala sempre su sterrato fra castagni e vegetazione
mista fino ad incrociare al km 11,98 quota 914 mt la strada per il monte Cuar.
Giunti alla strada asfaltata sarà necessario proseguire su
di essa fino al bivio “Val Tochel”, dove si svolterà a sinistra e poi su un
rettilineo di circa 50 mt si raggiungerà alla fine di esso, ad un tornante
destrorso il sentiero CAI 817 (cartelli in legno MTB)
La traccia scende veloce, tecnica ma scorrevole e non
impegnativa, si confluisce sulla strada asfaltata per Forgaria, si continua in
falsopiani con qualche salita, attraversando grandi distese erbose con delle
costruzioni rurali alle pendici del monte Cuar.
Bisogna porre attenzione alle evidenti segnaletiche CAI 817
poste alla sinistra, a queste si dovrà abbandonare l’asfalto e su mulattiera in
lieve pendenza dirigersi verso il “Prat del Asin”, che raggiungeremo in un bel
tratto finale di singletrack sassoso.
Attenzione che alla fine del tratto di sentiero, bisogna
svoltare a destra (a sinistra la strada è chiusa da delle catene e fettucce)
vedendo in lontananza gli stavoli pocanzi nominati.
Dopo circa un centinaio di metri si giunge ad una borgata
con un bivio, si prende a destra in ripida salita asfaltata.
Si pedala con pendenza a tratti impegnativa, c’è l’occasione
di scrutare le antiche costruzioni in pietra poste qua e là, dimore un tempo di
numerose famiglie di agricoltori e allevatori di bestiame.
Dopo una bella e stremante pedalata sulla “Strada monte Prat Somp la Pala” si raggiunge un
ennesimo incrocio, si proseguirà tenendo la destra in discesa su asfalto,
mentre inizia ad aprirsi un magnifico panorama sulla valle sottostante.
Porre molta attenzione ad individuare dopo un tornante
sinistro (km 17) l’innesco a destra di un bellissimo tratto di singletrack che
confluisce agli stavoli Ledrania di Cornino tagliano la strada asfaltata.
Giunti alle costruzioni, proseguire in discesa su asfalto
fino alla vista di una strada molto segnalata (scritta Peonis su un cartello)
che si stacca a sinistra.
Si giunge su comoda mulattiera agli “Stavoli del Poz” dov’è
posto un cancello in rete che rende necessario scendere dalla bici per
superarlo, abbiate cura di richiuderlo dietro di voi, la traccia si stacca poco
dopo a destra con dei visibili segnavia CAI.
Su una bellissima traccia erbosa a tratti impegnativa si
raggiungono gli stavoli “Pecoi dai Zochs” e poco dopo si scollina e su un
fantastico singletrack si andrà ad incrociare una strada sterrata a cui dovremo
svoltare a destra in discesa.
Impossibile sbagliare la traccia in quanto da questo punto è
l’unica a scendere, attenzione che è molto tecnica e sassosa.
Durante la lunghissima discesa su single è possibile
fermarsi in località “Chiarandet” dov’è presente un tavolo e delle panchine con
un fantastico panorama aereo sulla pianura sottostante.
Si riprende a scendere in modo deciso e con dei passaggi
sassosi, scalinati e molto tecnici si raggiunge l’abitato di Peonis e su via
Ottavio Bottecchia raggiungiamo l’incrocio di “Cjanet” percorso all’andata e
svoltando a sinistra imbocchiamo la strada che ci riporta ad Avasinis.
Un ringraziamento particolare a Tiziano Ermacora e Simone Masotti per la bella escursione...
Devis Deotto
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le
responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Il
creatore del blog non può infatti garantire la piena percorribilità
degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o
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