mercoledì 29 febbraio 2012

I sentieri di Terzo e Zuglio (variante 2 “traccia gialla”)

Terzo-Casanova-Fusea-Curiedi-Navantes-Fielis-Arta Terme-Terzo

L'insieme delle tracce
La traccia gialla

Distanza: 27 km
Dislivello: +951 mt
Pendenza Max +: 24,3%
Pendenza Max -: 38,1%
Pendenza media +: 7%
Pendenza media -: 8,3%

Coordinate punto di partenza:
N 46° 25’ 56.345
E 13° 1’ 15.651


Eccoci al secondo appuntamento di una serie di quattro spettacolari itinerari al centro della ridente Carnia.
Quello descritto di seguito è il più completo, esso è composto da asfalto, strada sterrata, sentiero facile, sentiero molto tecnico e pista ciclabile; la traccia è consigliata a pedalatori ben allenati e con ottima tecnica di discesa.


La partenza è sempre fissata nella piazzetta di Terzo, in questo itinerario si sale  a Fusea attraverso la strada asfaltata anziché, come il precedente post “traccia 1 viola”, e non rendere ripetitiva la salita attraverso la frazione Sezza, tutte le distanze, quote e dislivelli si riferiscono a questo punto di partenza.
Anche per questa nuova traccia la mia guida è stata il caro amico biker Claudio Leschiutta, che essendo del posto conosce ogni singolo anfratto di questa bellissima vallata, come di consueto lo ringrazio pubblicamente per la collaborazione oltre che per l’ottima compagnia.

Giunti nella panoramica Fusea, la attraverseremo in direzione Curiedi e lasciandoci il campo da calcio alla destra punteremo al dosso da cui si dirama svoltando a destra sulla strada vicinale “della Fornas”, la prosecuzione del nostro itinerario.


Su asfalto con pendenze impegnative ma non impossibili si sale verso “Forcje Navantes”, bisogna fare attenzione a non svoltare a nessuna delle laterali che si incontrano lungo la salita, ma proseguire sulla principale ben asfaltata mantenendo la destra.
Si pedala alle pendici del monte Diverdalce in un panoramico scenario fra prati e boschi di faggio, dopo il pianoro di Sella Duron (11,84km) ci si dirige, sotto l’imponente monte Duron, a Forcje Navantes, dove l’asfalto termina e bisognerà svoltare a destra in una selletta. (Forcje Navantes, quota 1211mt, 14,8 km).


Con il monte Cuar alla nostra destra, si scende su prato fra due boschi di pino ai lati su un’ampia mulattiera, essa si addentra in un bosco misto di pini e noccioli fra saliscendi e veloci picchiate, molta attenzione dovrà essere fatta al km 16, dove si dovrà piegare a sinistra per raggiungere la località “Niveragne”.
Al km 16,6 in un fitto bosco di pino, abbandonando la strada principale che porta agli stavoli “Niveragne” prendono inizio ad una curva, sulla sinistra due sentieri, quello a destra per Sezza, mentre quello a sinistra (e continuazione del nostro itinerario) per la frazione Fielis.


Il sentiero recentemente sistemato e simile ad una pista da DH scende veloce con dei tornanti stretti fino all’attraversamento del “Rio Cuarbui”, divenuta strada sterrata si sale alla volta di Fielis con pendenza media.
Al km 18,7 incrociamo via Los e su asfalto continuiamo a sinistra in direzione della piazzetta del paese,  giunti al km 19,25 in piazza Marzo, vedremo di fronte a noi via Viit la percorreremo per un centinaio di metri, dove ad un bivio con indicazione “Troi des Termes” svolteremo a destra seguendo le frecce.


Il sentiero è il CAI 157 quindi segnalato visibilmente in rosso/bianco fino alle terme di Arta.
Inizia dalla borgata “Vit” la super discesa a tratti molto tecnica ed impegnativa che consiglio ai soli biker dalle doti discesistiche, consiglio inoltre come mi è solito fare, casco ben allacciato, guanti integrali e protezioni… pure occhiali, viste le numerose sterpaglie che invadono il sentiero.
Fra scalinate sassose e passaggi al limite si punta verso la località “Vuares” di Arta Terme, il sentiero non permette distrazioni ma per chi come me ama i passaggi da trial è come essere al parco giochi!


La traccia di sentiero gode di un ottimo sviluppo e di un notevole dislivello e quindi appagante al 100% (grazie ancora a Claudio!!!).
Giunti a valle è impossibile non sentire il tipico odore sulfureo dell’acqua pudia delle terme, su asfalto si scendono due tornantini fino a trovarci dietro allo stabilimento termale a cui svolteremo a destra verso il parco e di conseguenza a confluire sulla pista ciclabile per Zuglio.


Da questo punto l’itinerario prosegue unicamente su pista ciclabile esente da traffico e permettendo quindi di rivivere l’emozionante discesa con i compagni d’avventura.
Si costeggeranno  Formeaso e Lorenzaso in piano prima di ritrovarci a Terzo,a qualche decina di metri dal  nostro punto di partenza.


Devis Deotto



Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Il creatore del blog non può infatti garantire la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.

venerdì 24 febbraio 2012

I sentieri di Terzo e Zuglio (variante 1 “traccia viola”)

Terzo-Zuglio-Sezza-Marcelie-pendici m.te Spin-st.li Pumia-st.li Colforat-Terzo

L'insieme delle tracce
Traccia viola

Distanza: 12,5 km
Dislivello: 560 mt
Pendenza Max +: 30%
Pendenza Max -: 38,5%


Un vero e proprio puzzle di sentieri davvero tosti per gli amanti del trial bike.
Lo start di questa breve ma intensa escursione ha inizio presso la fermata dell’ autobus situata nella piazzetta di Terzo davanti alle scuole, dove ci sono dei posti auto.
Si inizia a pedalare sulla regionale 21 su asfalto in direzione Zuglio in modo da scaldare i muscoli a dovere prima di affrontare dura salita a verso Sezza.
In leggera salita si giunge a Formeaso, piccola ma conosciuta frazione per la sua rinomata vetreria, superata, al km 3,50 si dovrà abbandonare la regionale svoltando a sinistra in salita puntando il cimitero di Zuglio.
Inizia poco dopo un tornante sinistrorso la dura salita che conduce a Sezza e che ci porterà alla piazzetta della graziosa frazioncina (km 6,11) dov’è presente una fontana per il rifornimento d’acqua.
Proseguiremo sulla principale fino al km 6,20 dove dovremo svoltare a destra in salita tralasciando a sinistra la strada in piano.


Poco dopo la strada termina in una piazzetta da cui parte di fronte al nostro arrivo, su ciottolato, il ripidissimo CAI 162 (sentiero della fede).
La salita è veramente tosta e ripida, resa ancor più insidiosa dal fondo instabile e dalle numerose erosioni dell’acqua, a stento e con la massima concentrazione si giunge finalmente ad un pianoro (km 6,91) dove finalmente si riprende fiato.
La parte più dura dell’itinerario è fatta! A parte qualche piccolo strappo più avanti il sentiero prosegue in falsopiano fino ad incrociare una pista forestale, ad essa svoltiamo a sinistra in discesa e dopo pochi metri incroceremo la strada asfaltata che porta in località Marcilie (km 7,67), appena su di essa proseguire a destra in salita.


Giunti a Marcilie, in una verdeggiante selletta con delle costruzioni, noteremo al km 8,14 quota 856 mt una stradina sterrata che porta ad un cancello per il bestiame, superato il cancello (avendo cura di richiuderlo dietro di noi) proseguiremo in salita fra la vegetazione fino a sbucare in un grande prato, qui bisognerà fare attenzione a non proseguire sulla mulattiera di fronte, ma individuare sulla destra sottomonte una traccia molto marcata che sale.
Si prosegue ancora nella vegetazione fino quasi alle pendici del m.te Spin che raggiungeremo con una verdeggiante e panoramica vista sulla vallata sottostante.


Ci troviamo in cresta ad un bivio, a sinistra prosegue la traccia blu per il m.te Spin che descriverò in un prossimo post, a destra continua la traccia viola che si preannuncia già dai primi metri di discesa una vera e propria goduria!!!
Bisogna fare molta attenzione a imboccare il sentiero giusto, esso non ha inizio dalla cima ma qualche metro sotto, proseguite a bassa velocità e troverete sicuramente la traccia che scende a destra in picchiata.
Attenzione che la discesa non è per tutti, ci sono dei tratti a -29% 


Si scende sempre sulla traccia principale fino ad incrociare una strada forestale ( che ritorna in Marcilie) dov’è presente uno steccato in legno sulla destra, dovremo superarlo e continuare sulla traccia erbosa verso gli stavoli Pumia.
Facendo molta attenzione ad un bivio praticamente invisibile, giunti ai primi pini è giunta l’ora di svoltare a destra e prepararsi ad affrontare una vera e propria traccia trialistica dalla pendenza importante.


Anche per questa parte del tracciato, la consiglio ad esperti discesisti.
Si prosegue su sconnesso e molto ripido, a tratti bisogna quasi fermarsi (per chi ha equilibrio…sui pedali) per studiare il punto giusto dove scendere, è molto impegnativo ma ne vale la pena!


In poco tempo si perde velocemente quota fino a trovarci in uno spiazzo erboso adiacente le mura del cimitero di Terzo, non ci rimane che prendere la strada asfaltata e in pochi metri raggiungere il punto di partenza.
Un ringraziamento particolare a Claudio Leschiutta per avermi fatto scoprire questo bellissimo itinerario ad un passo da casa, ottimo per gli allenamenti invernali in quanto tutta la traccia è al sole.


Deotto Devis


Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Il creatore del blog non può infatti garantire la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.

lunedì 20 febbraio 2012

Denise riding in Boschetto


Denise & Company in azione sui trails del pistino "Boschetto" di Muggia





venerdì 17 febbraio 2012

Zuc de Cros CAI 714-716

Ricevo e pubblico con molto piacere un itinerario spettacolare percorso e ben descritto dal caro amico biker Tiziano Ermacora.

Itinerario impegnativo consigliabile a chi ama la MTB a tutto campo,sconsigliabile a chi disdegna i tratti a spinta.


21,5 km dislivello 1023 metri


Parcheggio nel campo sportivo di Magnano,si prende la ciclabile direzione centro poi via Udine poco prima di Artegna a dx via Dante Alighieri che termina in una cementata dalla pendenza sul  25% per 300 metri.


Al primo bivio tenere la sn,la strada ora sterrata spiana e continua con fondo abbastanza compatto,sembra dare un pò di respiro ma poi raggiunge pendenze impegnative sul 20% in parte  cementate,si raggiunge la strada asfaltata che sale da Artegna,si tiene la destra e dopo poche decine di metri si incontra un segnavia in legno che indica Montenars verso sinistra.


Inizia un sentiero con qualche saliscendi e un breve tratto roccioso impegnativo che porta a un ponticello che si attraversa,inizia la strada asfaltata in decisa salita che porta a Montenars borgo Cologna.


Raggiunta la strada che sale da Artegna si tiene la destra,si procede in salita a tratti ripida fino a poco oltre il borgo Bulons dove a sinistra ci sono le indicazioni per borgo Iouf, dove troviamo una bella fontana per dissetarsi, ghiacciata nei mesi freddi.


la salita si fa più impegnatitva con tratti superiori al 25% cementati,diventa più pedalabile quando diventa sterrata.


Si raggiunge un segnavia indicante M.Quarnan a destra dove inizia il sentiero quasi interamente pedalabile se asciutto, salvo alcuni tornantini e tratti sassosi. Ecco quindi arrivati al Zuc de Cros



Si prosegue tenendo la dx evitando la deviazione verso sinistra, il sentiero ci costringe a scendere e spingere la bici per alcune centinaia di metri fino al segnavia indicante a dx il sentiero 716


Rimontiamo in sella pedalando su un sentiero in leggera salita,incontriamo in località Lis Presis una frana che oltrepassiamo senza difficoltà a piedi, il sentiero poi continua in salita e ci costringe a proseguire a spinta.


Arriviamo alla fine della salita ,segnavia CAI ,prendiamo il sentiero 714 che inizia a scendere sulla destra, è una bella e abbastanza lunga discesa solo a tratti impegnativa da farsi sempre in sella se ben attrezzati ed esperti, mai esposta, che termina su una rotabile poco prima della strada asfaltata che sale da Montenars, una breve risalita a sinistra e si raggiunge il Roccolo.


Prendiamo la rotabile che gira a destra, teniamo la destra al successivo bivio e dopo alcuni tornanti in salita non impegnativi  raggiungiamo M.te Campeon, arrivati a un fabbricato un tempo adibito a stalla prendiamo il sentiero che inizia sulla sinistra.



Sentiero non difficile, divertente,da farsi sempre in sella, che ci porterà a Sammardenchia dove raggiunta la strada asfaltata giriamo a destra, alla fine di una breve discesa facciamo attenzione a destra, poco prima di un gruppo di case, dove parte un sentiero, breve ma appagante,che ci conduce a Billerio borgo Bocon, alle prime case subito a destra prendiamo un veloce e brevissimo sentiero che raggiunge la strada asfaltata che ci porterà di nuovo  al campo sportivo.


Tiziano Ermacora



Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Il creatore del blog non può infatti garantire la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.

giovedì 9 febbraio 2012

I pneumatici delle MTB



Ecco qualche informazione per scegliere un pneumatico e come “leggerne” le caratteristiche,

I pneumatici sono un elemento essenziale della mountain bike, spesso trascurato.
Dai pneumatici dipende il comfort, il rendimento, la sicurezza e in discesa un pneumatico corretto e gonfiato perfettamente fa la differenza.
Di seguito qualche nozione per capirci qualcosa e scegliere le gomme più adatte alla propria MTB.





Marchio pneumatici MTB

La marca è sinonimo di garanzia, non c’è ombra di dubbio, ma nella maggioranza dei casi è la stessa fabbrica a produrli per tutti.
Pneumatici di marche e qualità differenti possono essere realizzati dallo stesso fabbricante, e pneumatici della stessa marca possono non esserlo!




Per ragioni di competitività di mercato certi produttori si fanno realizzare da grosse fabbriche delle vere e proprie imitazioni dei propri prodotti a costi minori, logico... così ci guadagni due volte!!! Per il primo montaggio solitamente si usano queste imitazioni, di qualità peggiore nella maggioranza dei casi.

 



Le misure dei pneumatici da MTB

La dicitura 26x2,25 significa che il diametro dei pneumatici è di 26 pollici (standard in MTB) e la larghezza dei pneumatici è di 2,25 pollici (quella che varia).
Più il numero è alto maggiore è la dimensione del pneumatico, non è una regola, un pneumatico da 1,75 può essere più grande di uno da 1,95 che a sua volta può essere più grande di uno da 2,10, molto dipende dal costruttore, la realizzazione, e tolleranze sono piuttosto grandi per le bici, tutt’altro nel settore automobilistico.

 



Carcassa pneumatici MTB

La carcassa delle gomme da MTB è composta di fili di Nylon o di cotone più o meno spessi, intrecciati assieme.
Certe sono più spesse, altre più sottili e morbide.
Quelle morbide offrono una migliore deformazione e conseguente miglior grip e assorbimento degli urti.
La cifra che determina il tipo di carcassa è indicato sul copertone dalla sigla TPI, una misura inglese indicante il numero di fili per pollice (1 pollice = 2,54 cm).
Sopra i 100TPI la carcassa è considerata morbida ed il copertone sarà un "top di gamma".


 

Cerchietto

I cerchietti sono le due parti che mantengono il contatto tra il copertone ed il cerchio, due anelli che aderiscono perfettamente al cerchio e che per mezzo della pressione dell’aria vi rimangono in sede.
I cerchietti possono essere pieghevoli (kevlar) o rigidi (acciaio).
I primi sono destinati a contenere il peso (più adatti al cross-country) e sono più facili da montare, i secondi rendono il pneumatico più pesante, però mantengono meglio il contatto tra questo ed il cerchio, sono quindi destinati o ai montaggi più economici o alle discipline più "pesanti" (downhill, trial, etc.), mentre pneumatici tubeless hanno cerchietti specifici UST




Pressione pneumatici MTB

La pressione dell’aria contenuta nel pneumatico influisce sulle sue caratteristiche dinamiche, più il pneumatico è di piccole dimensioni, più alta sarà la pressione di gonfiaggio, soprattutto per evitare le forature da "pizzicatura" (la camera d’aria si taglia, schiacciata tra copertone e cerchio per via di un urto). Pressione più alta significa minor comfort e minor aderenza, ma anche minor resistenza al rotolamento. Minor pressione = maggior aderenza (tranne che nel fango), ma maggior attrito.

 




Tasselli pneumatici MTB

Esistono moltissimi tipi di tasselli, per ogni tipo di utilizzo, essi sono più o meno in rilievo e disposti in svariate configurazioni , sui lati al centro, fino ad arrivare ai semislick superscorrevoli da cross-country, ogni marca mette a disposizione una tabella o catalogo dove sono descritte le condizioni di utilizzo, la durata, la scorrevolezza ecc ecc.


Utilizzi particolari pneumatici MTB

Su terreni molto rocciosi conviene utilizzare pneumatici di grosso volume d’aria per assorbire meglio i duri colpi (per fare un esempio, io uso Big Betty 2,4 all’anteriore e Muddy Mary 2,35 al posteriore) , ed avere una gomma tenera per un grip migliore.
In discesa saranno adatti pneumatici di grossa sezione con tasselli laterali molto pronunciati per una tenuta in curva massima, e dei tasselli centrali solidi per resistere alla flessione indotta da frenate violente.
In genere si sgonfiano leggermente i pneumatici prima di una discesa, per avere una maggior impronta a terra, aumentando però il rischio di pizzicatura, risolvibile inserendo apposite protezioni fra copertone e camera d’aria, oppure adottando camere d’aria più spesse e di conseguenza più pesanti ad uso downhill.




Questo blog non è a scopo di lucro. Alcune immagini del blog sono state prelevate da Internet e rimangono dei legittimi proprietari. Se qualcuno ritenesse di essere stato leso nei suoi diritti, mi contatti. Non esiterò a togliere l'immagine.


Devis